La primavera è il periodo migliore per sostenere le funzioni del nostro organo e liberarci dalle TOSSINE accumulate nel periodo invernale. Lasciare il vecchio per fare spazio al nuovo 🌞🌱🌞
La primavera è la stagione adatta per depurare il fegato. Nella Medicina Mediterranea fondata da Ippocrate e anche nella più lontana Medicina Cinese l’arrivo della primavera corrisponde al risveglio del fegato.
Quest’organo ha più di una funzione benefica per la nostra salute. Per questo motivo è bene tenerlo “pulito” e fare una depurazione almeno una volta l’anno. Quando è affaticato infatti, può essere causa di malattie o disturbi anche gravi.
Le funzioni del fegato
Il fegato è uno degli organi più grandi del nostro corpo. È un grande laboratorio di trasformazione chimica. Lavora costantemente per tenere pulito il nostro organismo da ogni tipo di tossina che possiamo immagazzinare.
È un complesso sistema di filtraggio, che produce due tipi di secrezioni:
- la bile, che confluisce all’intestino, organo collegato a sua volta con l’esterno;
- una sostanza endocrina, che si riversa nel sangue per fornire amminoacidi, albumine, globuline e altre sostanze che permettono la trasformazione di zuccheri e grassi.
Esistono poi altre sostanze che il fegato produce (il glicogeno e altri gruppi di enzimi) che non escono dall’organo. Queste gli servono per svolgere le sue funzioni.
Il fegato svolge molte funzioni, tutte utili al mantenimento della nostra salute. Ad esempio regola la formazione e la trasformazione di sostanze come il colesterolo e le parti grasse. Queste sono prodotte dal fegato stesso e hanno una funzione benefica, ma in quantità eccessive diventano dannose.
Il fegato produce inoltre molte sostanze necessarie all’espletamento delle funzioni vitali di tutto l’organismo.
Una delle funzioni principali del fegato è quella di eliminazione delle sostanze tossiche o di scarto. Molte di queste affluiscono al fegato trasportate dal sangue. Il fegato possiede infatti efficienti sistemi per trasformare le molecole inutili o dannose. Queste molecole possono essere prodotti di scarto dei processi organici oppure introdotte dall’esterno con il cibo e la respirazione.
Il fegato deve quindi trasformare queste sostanze indesiderate in modo che possano essere eliminate. Dal fegato l’eliminazione di queste sostanze può avvenire in diversi modi. Fra i due principali:
- vengono reintrodotte nel sangue ed eliminate per via renale o cutanea attraverso l’urina e il sudore;
- vengono inglobate nella bile ed espulse attraverso l’intestino.
Data la particolare funzione del fegato è importante che questo organo funzioni al suo meglio. Se invece tendiamo a “ingolfarlo” o a intasarlo con cibi, emozioni (secondo le Medicine antiche la rabbia ha origine nel fegato e lo può far ammalare quando questa è in eccesso) e farmaci le sue funzioni rallentano, fino a diventare inefficiente.
Quando il fegato non funziona più o lo fa in modo insufficiente nascono disturbi e malattie varie. Dal colesterolo alto alla steatosi, conosciuta anche come fegato grasso, ma anche al meteorismo e al malassorbimento di nutrienti, fino alla ben più grave cirrosi sono tutte malattie che si scatenano quando il fegato non riesce più a portare avanti il proprio lavoro di filtraggio e pulizia interna.
Ecco quindi che tenere il fegato pulito e in grado di svolgere al meglio il proprio lavoro è fondamentale.
Drenare il fegato per farlo funzionare meglio
La primavera è la stagione più adatta per pensare al benessere del nostro fegato. Con il risveglio della natura anche il nostro organismo mette in moto energie che erano rimaste addormentate durante l’inverno. E con esse anche la necessità di liberarsi di quelle tossine accumulate durante i mesi più freddi e inattivi.
Un modo per intervenire dolcemente a sostengo del fegato è fare un drenaggio con piante appunto che hanno un tropismo – una preferenza – per quest’organo. In questo modo diventa un aiuto naturale al fegato.
Gli “ingredienti” migliori per il drenaggio che vada ad alleggerire il fegato sono le piante amare.
Il sapore amaro ha infatti un tropismo elettivo per il fegato. E stimola la produzione della bile e i processi digestivi. Alcune delle piante con sapore amaro hanno anche una funzione protettiva sulle cellule del fegato.
5 piante per depurare il fegato
Carciofo
Si tratta di una delle piante per eccellenza per il benessere del fegato. Le foglie hanno un’azione protettiva e depurativa. Stimolano la produzione della bile e la spingono verso l’intestino. In questo modo viene facilitata anche e soprattutto la digestione dei grassi.
Particolarmente indicato nei casi di digestione difficile, il carciofo è in grado di tenere sotto controllo anche il tasso di colesterolo in circolazione. Ne facilita infatti l’espulsione attraverso le feci grazie all’aumento della secrezione degli acidi biliari.
Cardo mariano
Il contenuto di silimarina nel Cardo mariano rende questa pianta un eccellente epatoprotettore. Ciò significa che protegge e rigenera le cellule epatiche. Vanta anche una spiccata proprietà antiossidante, in grado di contrastare i radicali liberi.
Il Cardo mariano è benefico in caso di problemi quali: calcoli biliari, lesioni epatiche causate dall’assunzione di farmaci o da inalazione di sostanze tossiche, ittero, epatite, fegato grasso.
Tarassaco
La radice di questo fiore che in primavera colora di giallo i prati e i campi di casa nostra contiene dei principi amari che stimolano l’attività del fegato. Il Tarassaco aiuta quindi l’eliminazione delle tossine da parte del fegato. E allo stesso tempo favorisce la produzione della bile.
I suoi effetti diuretici e depurativi sono noti fin dall’antichità, tanto che il Tarassaco è stato usato come disintossicante stagionale. È controindicato in chi soffre di calcoli biliari per la sua attività di produzione e promozione della bile.
Cicoria
Spesso snobbata ai giorni nostri, la Cicoria vanta numerose virtù. Nelle civiltà del passato era usata per curare le malattie minori del fegato. È un remineralizzante, tonificante, diuretico e depurativo. Per il fegato svolge sia azione coleretica, favorisce cioè la secrezione degli acidi biliari, sia azione colagoga, stimola la contrazione della colecisti.
Un buon modo per usare le proprietà di questa pianta benefica è berla al posto del caffè. Priva degli effetti collaterali che ha il caffè, la bevanda di cicoria aiuta il fegato e protegge l’intestino, fornendo un valido aiuto naturale in caso di stitichezza.
Curcuma
In Oriente questa spezia del colore dell’oro è usata comunemente per contrastare l’ittero. La sua efficace attività epatoprotettiva la rende un ottimo rimedio per il fegato grasso. La Curcuma è in grado di riparare le cellule danneggiate, ridando vitalità all’organo.
Note sono anche le sue proprietà antinfiammatorie, che fanno della curcuma un ottimo rimedio per combattere tutte quei disturbi dovuti all’aumento delle citochine. Inoltre contribuisce a mantenere in salute la cistifellea.