Virabhadrasana, anche conosciuta come la posizione del guerriero, prende il suo nome da Virabhadra, che secondo la tradizione induista, era un valoroso guerriero nato da una ciocca di capelli del dio Shiva.

La figura del guerriero, nella tradizione Yoga, è davvero molto importante. Nella Bhagavad-Gita uno dei più famosi testi sacri dello Yoga: la storia narra di in un campo di battaglia, di due grandi eserciti in attesa di guerreggiare e di Arjuna il valoroso guerriero. La battaglia esteriore, in verità, simboleggia la nostra continua lotta interiore contro i nostri limiti, paure, desideri e attaccamenti. Mentre Arjuna rappresenta il “guerriero spirituale” presente in ognuno di noi che, a fianco di Krishna, con fede, combatte l’ignoranza dell’ego, causa delle nostre più grandi sofferenze e che ci impedisce di vedere la nostra vera natura di Anime e di arrivare alla coscienza suprema. Essendo collegata all’energia di Shiva, detto anche il grande trasformatore, Virabhadrasana è una posizione che porta con se il potere della trasformazione profonda a tutti i livelli: fisica, mentale ed emozionale. La saggezza del guerriero aiuta infatti a sviluppare la forza necessaria per affrontare le difficoltà che si incontrano durante la vita, aiutandoti a trovare l’armonia e l’equilibrio che favoriscono la tua crescita personale e la consapevolezza spirituale, distruggendo quelli che il grande Maestro indiano Paramahansa Yogananda ha definito i veli dell’ignoranza.Quando proviamo a rimanere in questa posizione per un certo numero di respiri, iniziamo ad affrontare le nostre debolezze: per esempio i quadricipiti possono iniziare a bruciare, le spalle a dolere. E non dimentichiamoci le debolezze emotive o mentali. Insomma, qualsiasi sia la nostra debolezza (fisica o psicologica), la posizione la farà saltare fuori per affrontarla. Il guerriero che si nasconde dentro di noi verrà fuori per combattere le nostre debolezze dettate dell’ego e le nostre paure.

Dominando la postura si può iniziare a sentire tutta la sua energia e il suo sostegno. L’unica lotta quindi è contro sé stessi.Possiamo affermare che ogni volta che pratichiamo Virabhadrasana stiamo cercando di diventare più consapevoli, più forti e determinati. Richiamiamo in noi forza e stabilità, capacità di raggiungere gli obiettivi. Perché tutto ciò sia possibile occorre sviluppare una base solida, stabilizzare il nostro radicamento per iniziare poi a costruire rimanendo centrati, lucidi, senza aspettative o attaccamenti, realizzando il nostro obiettivo mettendo da parte l’ego.La posizione del guerriero aiuta a correggere una postura sbagliata per esempio (e chi non deve migliorare la postura di questi tempi!). Rinforza i quadricipiti delle gambe, il dorso, le braccia e le spalle. Allunga l’addome, lo psoas (il muscolo dell’anima) e il flessore delle anche. E non è finita: aiuta a migliorare la capacità respiratoria espandendo la cassa toracica, allena l’equilibrio e stimola la digestione.