Ashwagandha (Withania somnifera) è il nome di una delle più potenti piante curative utilizzate nella medicina ayurvedica. Il suo impiego risale a tempi antichi ed ora è conosciuta soprattutto per i suoi benefici come ricostituente.
In sanscrito il nome ashwagandha richiama alla forza e al vigore e tradizionalmente veniva prescritta alle persone che volessero rafforzare il proprio sistema immunitario dopo una malattia, secondo quanto sottolineato dal Chopra Institute.
La radice di ashwagandha ha soprattutto proprietà toniche e adattogene (ovvero aumenta la resistenza dell’organismo ai più diversi stress psicofisici), che si associano ad effetti antinfiammatori e antidolorifici.
Queste caratteristiche sono state confermate dalla moderna ricerca scientifica anche con studi specifici sull’uomo e non solo su modelli animali. Il merito dell’attività salutistica della radice di Withania somnifera è da ricondurre innanzitutto ad alcuni suoi particolari principi attivi, denominati, appunto, withanolidi.
Per chi conosce l’ayurveda, l’influenza che l’ashwagandha ha sui dosha (le tre energie vitali che pervadono il corpo) è quella di calmare lo squilibrio di vata e di ottimizzare l’attività di kapha.
Quando prendere l’ashwagandha
Il ginseng indiano aiuta a contrastare ansia e nervosismo, offre un valido contributo per migliorare memoria e concentrazione, concorre a combattere stanchezza e debilitazione e a mitigare l’insonnia (come suggerisce il suo nome latino Withania somnifera), senza provocare sonnolenza durante il giorno né, al contrario, possedere gli effetti eccessivamente stimolanti che talvolta possono avere altri pur eccellenti fitoterapici ad azione tonica, come ad esempio il vero ginseng (Panax ginseng).
Di particolare interesse sono anche i già citati effetti antinfiammatori e analgesici di Withania somnifera: al contrario dei farmaci di sintesi, l’ashwagandha non irrita le mucose gastriche e può quindi essere assunta da chi soffra di dolori muscoloscheletrici, artrite e problemi reumatici e nel contempo anche di reflusso gastroesofageo, gastrite o addirittura ulcera.
L’ashwagandha viene consigliata come rimedio naturale soprattutto in caso di stress, affaticamento, mancanza di energia e difficoltà di concentrazione. Dal punto di vista dell’ayurveda può alleviare i sintomi di stanchezza e supportare il nostro benessere.
Sia le foglie che i frutti hanno delle proprietà medicinali, ma ad oggi come rimedio naturale vengono utilizzate soprattutto le radici del ginseng indiano. La ricerca medica si sta occupando di studiare le proprietà di questo rimedio naturale su cui sono stati pubblicati numerosi studi scientifici.
In particolare l’ashwagandha è considerata un rimedio benefico da utilizzare per proteggere il sistema immunitario, combattere gli effetti dello stress, migliorare la memoria e la concentrazione, ridurre l’ansia, stabilizzare gli zuccheri nel sangue e abbassare il colesterolo. Inoltre presenta proprietà rinvigorenti e antinfiammatorie. Si ritiene che abbia un potere afrodisiaco e che possa essere utile per risvegliare il desiderio sia per l’uomo che per la donna. Altre indicazioni riguardano invecchiamento precoce, reumatismi e ipertensione.
Secondo l’ayurveda, l’ashwagandha è in grado di migliorare la risposta del nostro organismo allo stress o ai cambiamenti nell’ambiente circostante. Ci aiuta sia contro l’accumulo delle tossine nel nostro corpo che in caso di ansia e insonnia.
Troviamo l’ashwagandha in vendita in erboristeria e nei negozi di prodotti naturali sotto forma di capsule o in polvere. Il Chopra Institute consiglia una dose raccomandata da 600 a 1000 mg due volte al giorno per quanto riguarda le capsule. Il consiglio per chi soffre di ansia e di insonnia è invece quello di mescolare un cucchiaino di polvere di ashwagandha in una tazza di latte da bere prima di andare a dormire.
Per quanto riguarda le controindicazioni, il consumo di ashwagandha viene sconsigliato alle donne durante la gravidanza. La raccomandazione prima di iniziare ad assumere qualsiasi rimedio naturale è quella di consultare il proprio medico e l’erborista per decidere e valutare modalità, quantità e tempi di somministrazione sulla base dei propri problemi di salute.
Proviene dall’ayurveda ed è tra i più interessanti fitoterapici in circolazione: un approfondimento su effetti, dosaggio e controindicazioni dell’ashwagandha o Withania somnifera.
Ci sono pochi fitoterapici che personalmente apprezzo tanto quanto l’ashwagandha o ginseng indiano, pianta proveniente dall’ayurveda, la medicina tradizionale utilizzata in India da millenni, ma ormai nota e diffusa anche in Italia per le sue qualità.